Spesso pensiamo all'umiltà come a una virtù piuttosto noiosa. Sappiamo di averne bisogno, ma non ci aspettiamo che sia molto divertente. Un po' come andare dal dentista.
C.S. Lewis sosteneva il contrario: "avvicinarsi [all'umiltà], anche solo per un momento, è come bere acqua fresca per un uomo nel deserto". Tim Keller ha predicato qualcosa di simile: "Non c'è niente di più rilassante dell'umiltà". Come ha spiegato, l'orgoglio brontola contro tutto, ma l'umiltà può ricevere con gioia la vita come un dono.
Forse ci siamo capiti al contrario: pensiamo che l'umiltà sia un peso impossibile, ma in realtà è leggera come una piuma. È l'orgoglio che rende la vita grigia e scialba; l'umiltà ne esalta i colori. Perché sbagliamo? Non lo so, ma parte della risposta potrebbe essere che semplicemente fraintendiamo cosa sia l'umiltà. Ecco due modi in cui lo facciamo, in particolare.
L'umiltà non è nascondersi
Il Nemico [Dio] vuole portare l’uomo a uno stato d’animo in cui possa progettare la migliore cattedrale del mondo, e sapere che è la migliore, e gioire del fatto, senza essere più (o meno) o comunque contento di averla fatta di quanto lo sarebbe se fosse stata fatta da un altro. Il Nemico vuole che, alla fine, l’uomo sia talmente libero da qualsiasi pregiudizio a proprio favore da poter gioire dei propri talenti con la stessa franchezza e gratitudine con cui si gioisce dei talenti del suo vicino o di un’alba, di un elefante o di una cascata.
L'umiltà non è odio verso sé stessi
L’umiltà è una dimenticanza di sé che porta alla gioia
Non pensate che, se incontrate un uomo veramente umile, sarà come quello che oggi molti in-tendono per ‘persona umile’: non sarà una specie di individuo untuoso e saccente che vi ripete sempre di non essere nessuno.
Probabilmente, l’unica cosa che penserete di lui sarà che vi è sembrato una persona allegra e intelligente, davvero interessata a ciò che gli avete raccontato.
Se non vi piace, sarà soltanto per una leggera invidia nei confronti di chi riesce a godersi la vita così facilmente. Non penserà all’umiltà: semplicemente, non penserà affatto a sé stesso.
L'esempio perfetto di umiltà
""ssendo trovato nell'esteriore come un uomo, abbassò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte e alla morte della croce" (Filippesi 2:8).
Nessuno si è mai umiliato più di Gesù. Dal cielo alla crocifissione è la discesa definitiva. Eppure, anche per Gesù, l'umiltà è stata la via per la gioia (Ebrei 12:2) e la gloria (Filippesi 2:9-11).
In una società che celebra l’autopromozione e la forza esteriore, Gavin Ortlund ci invita a percorrere una strada alternativa: quella dell’umiltà cristiana, radicata nella Scrittura e centrata su Cristo.
Con uno stile chiaro e profondo, "Umiltà, la gioia di dimenticare sé stessi" dimostra che mettere da parte il proprio ego non significa annullarsi, ma scoprire una libertà autentica, una leggerezza dell’anima e una gioia profonda.
Attraverso esempi pratici e applicazioni concrete, il libro analizza come vivere l’umiltà in diversi ambiti della vita quotidiana, tra cui:
- Il rapporto con Dio;
- La leadership e le amicizie;
- La vita familiare e persino l’utilizzo dei social media.
Un viaggio spirituale controcorrente, per riscoprire la nostra identità alla luce di chi è Dio.
➡️ Ideale per: credenti desiderosi di crescere spiritualmente, leader cristiani, giovani, gruppi di discepolato.
➡️ Temi trattati: umiltà biblica, gioia cristiana, identità in Cristo, relazioni redente, spiritualità autentica.