La sera dell’11 settembre 2001 iniziai un corso biblico su Daniele e la letteratura apocalittica. Gli studenti erano sconvolti dai tragici eventi che si stavano verificando da quel pomeriggio. Seduta in un angolo della sala c’era una studentessa il cui marito, la figlia e il genero lavoravano al World Trade Center. Quando le è stato chiesto se volesse andare a casa per aspettare di ricevere aggiornamenti telefonici, ha rifiutato. Ha deciso di rimanere in classe durante quelle ore strazianti (più tardi ha scoperto che i suoi familiari più stretti erano sopravvissuti tutti, ma in quella tragedia aveva perso una cugina). Non può essere stata una coincidenza che il sottotitolo del mio corso fosse tratto dall’argomento affrontato da Tremper Longman III nel suo commentario su Daniele: “Nonostante le apparenze, Dio ha tutto sotto controllo”.
Un mondo nel caos
Il libro di Daniele è stato scritto in un momento di grave pericolo nazionale per incoraggiare i Giudei e ricordare loro che, nonostante la situazione difficile che stavano vivendo, Dio, il Sovrano dell’universo, aveva ancora il controllo su tutto. Un messaggio senza tempo che ha attratto generazioni di credenti, dalla comunità dell’esilio del VI secolo a. C., fino alle chiese di oggi. Ha parlato a quanti hanno vissuto l’ascesa e la caduta dei re e degli imperi del tempo di Daniele e parla ancora a quanti vivono le situazioni caotiche e turbolente sulla scena del mondo attuale. Guerre e conflitti fra le nazioni, catastrofi globali che vanno oltre la comprensione degli uomini, l’intensità e la vastità dell’insensata sofferenza umana: tutte queste circostanze hanno il potenziale per scuotere la nostra fede dalle fondamenta. Condividiamo con Daniele lo stesso bisogno sincero di conoscere cosa ci riserva il futuro (Daniele 12:6) e, insieme a lui, ai profeti e ai salmisti, ci chiediamo: “Fino a quando?” (Salmi 80:4; 82:2).
Guardare al futuro con speranza
Sono cino-canadese e svolgo il mio servizio spirituale principalmente tra le chiese cinesi nell’area metropolitana di Toronto. Nella mia comunità, abbiamo intenzionalmente usato il libro di Daniele per aiutare i membri ad adattarsi alla nuova realtà del mondo. Studiando questo testo, che è profondamente pastorale, le persone trovano conforto e coraggio nell’applicare il messaggio del profeta al proprio contesto. Questo libro, infatti, dimostra il suo valore sempre attuale quando viene letto come una sorta di manuale di sopravvivenza per le famiglie di immigrati, per chi si trova soggetto a un governo ostile o per chi affronta delle prove di fede estreme.
Sono nel fiore degli anni, servo il Signore tra i miei pari privilegiati: professionisti ben istruiti, della classe media, cinesi e non cinesi di mezza età. Ma nonostante questo, una realtà disturba costantemente la comunità: la cultura occidentale, la nostra vita professionale, il nostro status sociale ed economico non possono fornire risposte adeguate all’insensatezza e all’assurdità della sofferenza umana. Come nel caso dei deportati al tempo di Daniele, guardiamo al futuro con una buona dose di incertezza ma anche con bagliori di speranza. Nella nostra visione di Dio, dobbiamo includere l’idea che Egli è Colui che rivela i Suoi propositi e tuttavia, nella Sua sovranità, ci lascia un certo grado di mistero a proposito della fine dei tempi.
Onde in superficie
La lettura di Daniele ci ricorda che ci sono molte cose che stanno avvenendo “sott’acqua”, sebbene noi vediamo soltanto delle onde in superficie. La grandezza e la sovranità di Dio possono essere sperimentate attraverso le storie quotidiane delle nostre vite, ma vanno anche oltre. Comprendere questo aspetto contribuisce, potenzialmente, al percorso di santificazione che conduce a una fede e a una perseveranza durature.
Verso la fine del libro, dopo aver avuto straordinarie visioni di Dio e aver vissuto esperienze spirituali davvero uniche, Daniele riceve una rassicurante certezza: “Ma tu avviati verso la fine; ti riposerai e poi ti rialzerai per ricevere la tua parte di eredità alla fine dei giorni” (Daniele 12:13). Il libro termina improvvisamente e inaspettatamente con una speranza pacata ma rassicurante. Come ha affermato Longman: “Il libro di Daniele dimostra magistralmente la sovranità di Dio sul passato, sul presente e sul futuro. La sovranità di Dio infonde fiducia e speranza nel Suo popolo in un mondo difficile”. Nel nostro percorso di fede, nonostante le circostanze difficili in cui ci troviamo, la speranza riposta nel Signore ci rassicura.
La sovranità di Dio
Certezza tra gli scorci di mistero
Un commentario che ci spinge a leggere il libro di Daniele come guida pastorale per la vita contemporanea, tra instabilità, pressioni e temi scottanti.
L’autrice intreccia le storie di corte (capitoli 1-6) e le visioni apocalittiche (capitoli 7-12), mostrando come la nostra fedeltà quotidiana al Signore sia sostenuta dalla certezza che Egli governa davvero la storia.
Ogni capitolo intreccia contesto, lettura teologica e applicazioni pratiche, con domande per la riflessione e letture consigliate, rendendo il libro uno strumento ideale per lo studio, la predicazione e il discepolato.
In una cultura che vuole controllare tutto, il libro di Daniele ci insegna a fidarci umilmente del Signore: non comprendiamo tutto, ma sappiamo in chi abbiamo creduto.