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Dwight L. Moody: dall'emarginazione a Cristo
Come l'incontro tra un orfano semianalfabeta e un monitore appassionato fece la storia


Nel 1841, quando Dwight Lyman Moody aveva solo quattro anni, suo padre morì, lasciando la famiglia - la vedova e i nove figli - in una situazione finanziaria disperata. I creditori si impossessarono di tutti i loro beni, persino della legna da ardere.

La sua crescita fu molto difficile: finì la scuola alla quinta elementare e i suoi modi erano spesso sfrontati e rozzi. Una volta, provocò a tal punto un venditore di scarpe italiano con pesanti scherzi, che l'uomo lo inseguì con un coltello affilato, con l'intenzione di ucciderlo.

Disperato e in cerca di lavoro, a diciassette anni lasciò la propria casa per andare a lavorare nel negozio di scarpe dello zio a Boston. Fu assunto a patto che frequentasse regolarmente la chiesa evangelica dove andava suo zio e la scuola domenicale. Quando Dwight cercò di leggere la Bibbia ad alta voce, lo zio disse che era quasi impossibile capire quello che diceva. Saltava intere parole perché non sapeva cosa fossero o come si pronunciassero.

Un monitore che amava le anime

Nel 1854 Moody cominciò a frequentare la Scuola Domenicale. Il suo monitore, Edward Kimball (foto a destra), consegnò a Dwight una Bibbia e ordinò a tutti i presenti di andare al Vangelo secondo Giovanni.

Vide Dwight aprire la Bibbia alla Genesi e iniziare a sfogliarla lentamente. Per evitare che Dwight si sentisse in imbarazzo davanti agli altri, il signor Kimball gli diede la sua Bibbia, già aperta al punto giusto.

La gentilezza e l'amicizia del suo insegnante di Scuola Domenicale lo incoraggiò a continuare a frequentare la chiesa e a leggere regolarmente la Bibbia.

Il signor Kimball non si limitava a insegnare la domenica alla sua classe; si preoccupava profondamente dei giovani e faceva visite personali per controllare il loro benessere.

Il 21 aprile 1855, era un po' nervoso ed esitante quando decise di andare a trovare il giovane Dwight, conoscendo la sua situazione. Alla fine trovò Dwight nel retro del negozio.

Il signor Kimball raccontò:

Mi sono avvicinato a lui e gli ho messo una mano sulla spalla ... Ho pregato per lui e gli ho semplicemente parlato dell'amore di Cristo per lui e dell'amore che Cristo chiedeva in cambio. Non c'era altro da dire.
A quanto pare quel giovane era pronto per ricevere la luce che irruppe su di lui, perché lì, nel retro di quel negozio di scarpe a Boston, il futuro grande evangelista diede la sua vita a Cristo.

Ecco cosa ricordò in seguito lo stesso Moody a proposito della visita del signor Kimball:

Quando ero a Boston, frequentavo una classe di Scuola Domenicale e un giorno il mio insegnante venne dietro il bancone del negozio in cui lavoravo, mi mise la mano sulla spalla e mi parlò di Cristo e della mia anima.
Fino a quel momento non avevo mai sentito parlare di anima. Pensai: "È una cosa molto strana. È un uomo che non mi ha mai visto prima d'ora e sta piangendo sui miei peccati, mentre io non avevo mai versato una lacrima per essi". Ora, però, capisco cosa significa avere a cuore le anime degli uomini e piangere sui loro peccati. Non ricordo cosa mi abbia detto quell'uomo, ma ancora sento la forza della sua mano sulla mia spalla.

Moody parlò anche del cambiamento avvenuto nel suo cuore:

Ricordo la mattina in cui, dopo aver confidato in Cristo, uscii dalla mia stanza. Mi sembrava che il vecchio sole brillasse più che in passato, che mi sorridesse; e mentre camminavo sul Boston Common e sentivo gli uccelli cantare sugli alberi, pensavo che stessero tutti cantando una canzone per me. Sapete, mi sono innamorato degli uccelli. Non mi ero mai interessato a loro prima. Mi sembrava di essere innamorato dell'intero creato. Non provavo rancore nei confronti di nessuno ed ero pronto a portare tutti nel mio cuore.

Da emarginato a pastore

Poco tempo dopo, quando Moody fu esaminato come candidato all'ammissione alla Chiesa, fu scartato perché la commissione riteneva che non conoscesse abbastanza la Bibbia per poter essere ammesso.

Tuttavia, Dwight ricevette un'adeguata formazione spirituale e crebbe spiritualmente, anche se lentamente. Un anno dopo fu ammesso come membro della Chiesa.

Nonostante gli inizi difficili di Moody, ciò che Dio fece con e attraverso Moody è a dir poco un'opera miracolosa di grazia.

Moody sarebbe stato conosciuto per le sue imponenti riunioni evangelistiche sia negli Stati Uniti che all'estero, ma i suoi primi anni di ministero furono dedicati all'evangelizzazione dei bambini. Nei suoi primi anni a Chicago, Moody (cerchiato nella foto qui sotto) si dedicò al ministero tra i bambini poveri e svantaggiati dell'area più degradata della città, soprannominata "Piccolo inferno".

Nel 1859, il suo programma contava 1.500 studenti. Poco dopo le elezioni del 1860, il futuro presidente Abraham Lincoln visitò persino una delle sue classi a Chicago.

Man mano che le classi aumentavano, Moody venne incoraggiato a fondare una propria chiesa. Alla fine, il 28 febbraio 1864, fu inaugurato l'edificio della Illinois Street Church (ora Moody Church).

Questo fu l'inizio della storia di un grande risveglio, che puoi leggere nell'appassionante biografia che abbiamo pubblicato.


Moody e il figlio del suo monitore di Scuola Domenicale

Il signor Kimball, il monitore che parlò di Gesù a Moody, ebbe quattro figli: Ella, Richard Henry, Edward Harris e Harriet.

Intorno al 1871, Richard Henry (conosciuto come Henry), che in seguito sarebbe diventato un importante dentista di Chicago, si trovava a Worcester, nel Massachusetts, in visita a uno zio, e partecipò a un culto evangelistico condotto da Moody.

Henry si presentò a Moody dicendo di essere il figlio del suo vecchio monitore di Scuola Domenicale.

A quel punto Moody gli chiese se credesse in Cristo e, quando Henry rispose di non esserne sicuro, Moody lo evangelizzò, proprio come il signor Kimball aveva fatto con lui. Henry, allora diciassettenne, si convertì.


L'esperienza e la passione di Moody in un classico tutto da leggere


Da orfano semianalfabeta Moody non solo divenne un evangelista di fama mondiale, ma anche autore di diversi libri.

In "Vivere per Cristo" ci offre una guida pratica e appassionata per una vita cristiana autentica.

Con il suo stile semplice ma incisivo, Moody affronta temi come:

• La necessità di una fede viva e operante.

• La potenza della preghiera e della testimonianza.

• L’importanza del servizio e della consacrazione.

• Come affrontare le sfide spirituali con coraggio.

Se aspiri ad avere una fede più profonda e una vita cristiana più efficace, lasciati incoraggiare dalle parole di questo libro e scopri il potenziale straordinario di una vita vissuta interamente per Cristo e ripiena di Spirito Santo.



Moody stesso scrive:

“Il mondo deve ancora vedere cosa Dio può fare con un uomo completamente consacrato a Lui”.




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