Dopo aver saputo che mio marito Jim era disperso, sono andata alla base aerea missionaria in un luogo chiamato Shell Mera, ai margini della giungla, per raggiungere le mogli degli altri quattro dispersi e attendere insieme qualche aggiornamento sulla sorte dei nostri coniugi. Quando, finalmente, abbiamo ricevuto la notizia, ovviamente abbiamo dovuto prendere delle decisioni.
Dovevamo tornare alle rispettive basi nella giungla, oppure andare altrove? E in quel caso, dove?
Io sono tornata alla base. Non avevo preso in considerazione altre alternative poichรฉ, innanzitutto, ero stata una missionaria anche prima di incontrare Jim Elliot, perfino prima di fidanzarmi con lui. Di conseguenza, per quel che riguardava la mia chiamata missionaria non era cambiato nulla. Tuttavia sarei dovuta tornare in un luogo in cui non cโerano altri missionari e cercare di fare da sola il lavoro che fino a quel momento avevamo svolto in due. Quindi, di certo, non sarebbero mancate delle attivitร con cui tenermi occupata.
Avevo una scuola frequentata da circa quaranta ragazzini da supervisionare; non ero unโinsegnante ma, in un certo senso, ero la loro responsabile. Avevo una chiesa appena fondata con cinquanta credenti battezzati che non avevano una versione della Bibbia nella loro lingua e dovevo es-sere io a occuparmi della traduzione. Avevo un corso di alfabetizzazione con dodici ragazze alle quali stavo insegnando a leggere nella loro lingua cosรฌ sarebbero state in grado di usare la traduzione della Bibbia alla quale stavo lavorando. Avevo una bambina di dieci mesi di cui occuparmi. Mantenere la base comportava unโampia serie di attivitร , come imparare a far funzionare un generatore a diesel, somministrare medicine a destra e a manca e, nel frattempo, far nascere qualche bambino.
Non avevo proprio il tempo di stare seduta a piangermi addosso, affondando in una pozza di auto-commiserazione. Ho fatto la cosa successiva. E ce nโera sempre una che incalzava. In molte occasioni della mia vita, come a seguito della morte del mio secondo marito, ho scoperto che pur vivendo in una casa piuttosto attrezzata, avevo comunque dei piatti da lavare, dei pavimenti da pulire e il bucato da fare. Proprio questo รจ stato la mia salvezza.
Un paio di anni fa ho avuto il privilegio e il piacere di prendermi cura di quattro dei miei cinque nipotini mentre i loro genitori erano in viaggio con il quinto, appena nato. Quella รจ stata lโunica occasione in cui ho potuto farlo, poichรฉ i bambini vivono nella California del Sud, mentre io abito nel Nordest, quindi sono piรน una nonna sola che una esausta. Alla fine del primo giorno, mia figlia si รจ premurata di telefonare: โBeh, mamma, come sta andando?โ. Le ho risposto: โSono bambini meravigliosi, molto ubbidienti e tutto il resto. Ma non so se ce la farรฒ a resistere per altri quattro giorniโ. Ero a dir poco stanca. Ho dovuto porre a mia figlia la domanda che lei non vuole che io faccia: โMa come fai?โ. Non faccio altro che pensare che durante la giornata ci sono unโinfinitร di cose da fare, ma mia figlia ha an-che un neonato che, da solo, richiederebbe sei ore aggiuntive ogni giorno. Continuavo a pensare: โMa come riesce a farlo? Comโรจ possibile?โ.
Alla fine ho deciso di chiederglielo, anche se sapevo che lei non voleva: โVal, ma come fai?โ. Lโho sentita ridere dallโaltra parte del telefono e mi ha risposto: โMamma, faccio soltanto quello che mi hai insegnato anni fa. Semplicemente faccio la cosa successivaโ. Cosรฌ ho fatto mio quel consiglio e abbiamo superato i quattro giorni successivi in maniera trionfale, non โin un modo o nellโaltroโ. Ma รจ stata lโaccettazione a mettermi nella condizione di farcela, poichรฉ credevo veramente che non ero in balia degli eventi.
Una poesia
Circa sei settimane dopo la morte di Jim, ho ricevuto una lettera da mia suocera. Avevo scritto diverse volte a casa per rassicurare i miei genitori e i miei suoceri che Dio cโera, che andava tutto bene, che non dovevano preoccuparsi per me. Ma potete ben immaginare che sia i genitori di Jim sia i miei fossero distrutti. Per noi genitori, ne sono sicura, in certi casi la sofferenza รจ centinaia di volte piรน intensa di quella che provano i nostri figli. Pensiamo che la situazione sia peggiore di quella che effettivamente รจ, e non riusciamo a visualizzare il modo in cui la grazia di Dio si mette allโopera nella vita di colui che ne ha bisogno.
Mia suocera mi ha scritto questa lettera nella quale diceva di essere preoccupata che stessi reprimendo i miei sentimenti, che la mia reazione non era normale e via dicendo. Che stavo cercando di tenermi impegnata e forse mi stavo seppellendo nel lavoro ma che, alla fine, sarei crollata. Ecco, a quel punto la mia pace รจ scomparsa allโimprovviso e ho cominciato a chiedermi se mia suocera non avesse ragione. Non esiste davvero nulla come la pace che sopravanza ogni intelligenza? Dio puรฒ veramente dare compimento alla Sua Parola?
Continuavo a ritornare alle promesse che Dio mi aveva fatto. Le avevo proprio lรฌ, sul mio diario. Giorno dopo giorno Dio mi stava dando delle promesse che mi hanno permesso di andare avanti. Gesรน Cristo รจ lo stesso ieri, oggi e in eterno. Jim era morto ieri, ma quello stesso Signore era con me oggi. E non avrei dovuto preoccuparmi dei cinquantโanni successivi, poichรฉ questa รจ una tentazione per chiunque abbia perso la persona amata. Pensi: โBeh, credo di riuscire a farcela fino allโora di cena, ma non sono sicuro che ci riuscirรฒ anche domani, o la prossima settimana, figuriamoci per i prossimi cinquantโanniโ.
Nella busta che conteneva la destabilizzante lettera di mia suocera cโera anche una poesia di Amy Carmichael in forma di lettera proveniente dalla sua missione. La poesia diceva: โQuando venti tempestosi sโinfrangono contro di noi e rinforzano la nostra volontร ; Signore nostro ascoltaci per amore del Tuo nome, sostienici con la Tua forza e tienici saldi. Saldi come le montagne e fedeli nei lunghi, silenziosi anni di difficoltร ; cosรฌ aspetteremo che la Tua mano operi nel silenzio e nella fermezzaโ. Una bella dimostrazione di coraggio e forza, non cโรจ che dire. Ma ascoltate lโultima strofa: โMa questa forza non viene da noi, o Signore, e nemmeno questa costanza. La nostra fiducia รจ la Tua Parola eterna e la nostra sicurezza รจ la Tua presenzaโ.
Dio intendeva dire che era realmente lรฌ vicino a me e questa veritร fondamentale ha catturato la mia mente e afferrato il mio cuore. Uno dei versetti che Dio mi aveva dato prima che partissi per lโEcuador era Isaia capitolo 50, versetto 7: โMa il Signore, lโEterno, mi ha soccorso; perciรฒ non sono stato confuso; perciรฒ ho reso la mia faccia dura come una pietra e so che non sarรฒ svergognatoโ.
Come tutti, sono stata tentata di dire: โOk, Signore, hai promesso di aiutarmi, ma hai davvero uno strano modo di farlo. Questa non รจ esattamente la mia idea del modo in cui Dio dovrebbe aiutare uno dei Suoi servi che sta cercando di essere ubbidiente e fedeleโ. E come pensate che abbia risposto a unโargomentazione del genere? Con le solite parole: โFidati di meโ. Un giorno anche voi vi renderete conto che tutto questo ha un senso. La vostra sofferenza non รจ mai vana.
Dio sa cosa fa
Mio marito Jim era un falegname piuttosto bravo: aveva costruito una bella casetta nella giungla, con il pavimento di cemento, le pareti di legno e il tetto di alluminio. Aveva installato anche un meraviglioso sistema di tubature che raccoglieva lโacqua dal tetto e la convogliava in casa, cosรฌ potevamo avere lo sciacquone, la doccia e un vero lavello. E aveva anche deciso di riempire la casa con dei mobili assai funzionali anche se non propriamente belli.
Se cโera una cosa che Jim non sopportava quando era intento a costruire un mobile, era che io gli stessi dietro le spalle a osservarlo, chiedendogli in continuazione cose come: โChe cosโรจ questo attrezzo? Come lo usi? E perchรฉ stai facendo in questo modo? E come riuscirai a far entrare quello, lรฌ dentro?โ e lui, con amore, mi diceva di togliermi di mezzo, assicurandomi che avrei visto quando lui avrebbe fini-to. Questo aneddoto favorisce una semplice analogia. Dio sta dicendo: โFidati di meโ. Accettalo ora e dopo vedrai.
Non hai molta scelta. O credi che Dio sappia ciรฒ che sta facendo oppure ritieni che non lo sappia. O credi che Lui sia degno della tua fiducia o ti convinci che non lo sia. E in questโultimo caso, tu non potrai che essere alla mercรฉ del caos, non del cosmos. Caos รจ lโequivalente greco di disordine, mentre cosmos lo รจ di ordine, come quello che regola gli astri e lโarmonia della volta celeste. O viviamo in un universo ordinato, oppure cerchiamo di crearci la nostra realtร personale.
Lโaccettazione รจ un atto volontario e consapevole. Dio mi stava dando qualcosa da fare. La cosa successiva da fare era dire: โSรฌ, Signoreโ. Accettalo, perchรฉ questa รจ la chiave della pace. Ora, per lโessere umano medio, ha senso dire: โAccetta questa sofferenzaโ? Non รจ forse una cosa contraria alla natura umana? Voglio essere molto chiara a questo proposito, poichรฉ mi rendo conto che ogni parola che dirรฒ potrebbe essere distorta e fraintesa. Voglio fare del mio meglio per rendere piรน chiaro possibile ciรฒ che intendo dire con โaccettareโ. Non sto parlando di cose che possono essere cambiate e/o dovrebbero essere cambiate.
La prospettiva della grazia
Ci sono cose che รจ possibile cambiare ma che non dovrebbero esserlo. Per esempio, un caro giovane uomo che conosco, ha deciso di abbandonare la moglie e due bambini quando il piรน piccolo aveva appena una settimana. Ha perseguito il suo proposito nonostante tutti gli consigliassero di ripensarci. Un paio dโanni dopo gli ho chiesto il motivo di quella scelta e lui mi ha risposto: โNon stava funzionandoโ.
Non faccio altro che sentire queste parole da tutte le parti e le sentiamo un poโ tutti, non รจ vero? Sappiamo che accade praticamente ovunque. Quel ragazzo viveva una situazione che riteneva dovesse es-sere cambiata, e secondo lui il sistema era scaricare la moglie poichรฉ cโerano delle incompatibilitร . Questo รจ un esempio di situazione che puรฒ cambiare ma che non dovrebbe essere cambiata. Ci sono molte cose che non รจ possibile cambiare e cose che devono necessariamente essere cambiate, come gli abusi sul prossimo. Quindi non sto dicendo e voglio essere chiara a questo riguardo, che bisogna accettare tutto, rassegnarsi alle cose peggiori e non pensarci piรน. Non รจ questo lโobiettivo del mio discorso.
Ricorderete che lโapostolo Paolo ha pregato affinchรฉ la spina che aveva nella carne fosse rimossa. Ha pregato per tre volte in questo senso; e qual รจ stata la risposta? โLa mia grazia ti bastaโ (II Corinzi 12:9). Penso sia molto interessante e piuttosto significativo che Paolo dica che la spina nella carne gli era stata data per evitare che si insuperbisse e che quella spina era un angelo di Satana.
Potrebbe sembrare una contraddizione poichรฉ, ovviamente, il fatto che lโapostolo non si insuperbisse interessava a Dio non a Satana; anzi! questโultimo avrebbe apprezzato se fosse accaduto. Ma Paolo ha detto: โMi รจ stata data una spina nella carne per evitare che mi vantassi troppo di una particolare esperienza spiritualeโ, quella, cioรจ, che aveva appena descritto nel capitolo 12 di II Corinzi. Quindi era un angelo di Satana, cosรฌ afferma.
Dunque, se vi chiedete ansiosamente se una determinata cosa viene da Dio o da Satana; se รจ la voce dellโEterno o quella dellโavversario, potete smettere di preoccuparvi. Non avete bisogno di risolvere la questione, poichรฉ qui cโรจ un caso in cui la spina, in un certo senso, era stata data da Dio per imparare che proprio nella debolezza e nella sofferenza si manifesta la potenza del Signore. Nelle Scritture cโรจ almeno un altro esempio di questa apparente contraddizione: Giuseppe dice ai suoi fratelli che erano stati loro a mandarlo in Egitto. Ma dice anche: โDio mi ha mandato in Egittoโ. Sappiamo che i suoi fratelli avevano peccato contro di lui, eppure era stato Dio a inviarlo in quel Paese per trasformare il male in bene: quella sofferenza non era vana.
Alla luce di questi esempi, quando la risposta non riguarda una spina nella carne ed รจ la stessa risposta alla preghiera di Gesรน nel Getsemani, sappiamo che non cโรจ nulla di male nel pregare che Dio risolva i nostri problemi, guarisca una malattia, paghi i nostri debiti e risolva le varie difficoltร coniugali.
ร buono e giusto portargli simili richieste, non sarebbe una preghiera contraria alla Sua volontร , ma quando la risposta รจ no, allora sappiamo che in gioco cโรจ qualcosa di meglio. In ballo ci sono cose molto piรน grandi. Cโรจ un altro livello, un altro regno, un regno invisibile che attualmente non possiamo scorgere, ma verso il quale ci stiamo dirigendo e al quale apparteniamo.
Ringraziare, nonostante tutto
Un versetto che, secondo me, riassume bene ciรฒ che sto cercando di dire a proposito dellโaccettazione รจ unโaltra apparente contraddizione che ho trovato nel Salmo 116. Un giorno, mentre ero seduta a guardare lโoceano, su una sedia in una stanza confortevole che dava su un panorama meraviglioso, e traboccavo di gratitudine per tutte le benedizioni nella mia vita, ho detto: โSignore, non so come ringraziarti. Come posso dire grazie?โ.
Ho aperto la Bibbia su questo versetto nel quale il salmista dice: โChe potrรฒ ricambiare allโEterno per tutti i benefici che mi ha fatti?โ (v. 12), poi ho notato che il ver-setto successivo dice: โIo prenderรฒ il calice della salvezzaโ (v. 13). Che cosa posso darti Signore? La risposta รจ: โPrenderรฒ la coppa della salvezzaโ.
Che cosa cโรจ nella coppa della salvezza di Dio? Ovviamente il Salmista, vissuto ai tempi dellโAntico Testamento, non pensava alla salvezza nei termini in qualche modo ristretti con cui noi a volte la concepiamo. Qualsiasi cosa ci sia nel calice che Dio mi sta offrendo, che sia dolore, sofferenza, tristezza e afflizione insieme a un numero ancora maggiore di gioie, sono disposta a prenderla perchรฉ mi fido di Lui. Perchรฉ so che ciรฒ che Lui vuole per me รจ il meglio. Riceverรฒ tutto questo nel Suo nome.
A volte il dolore รจ necessario poichรฉ Dio ha in mente qualcosa di piรน grande. Non รจ mai invano.
E quindi dico: โSignore, nel nome di Gesรน, per la Tua grazia, lo accettoโ.
L’Autrice
ELISABETH ELLIOT (1926-2015)ย รจ stata una missionaria, autrice e relatrice. Il suo impegno evangelistico tra il popolo Quechua e Waorani (Auca) รจ stato segnato dallโassassinio di suo marito Jim da guerrieri di questโultima tribรน, a cui perรฒ รจ rimasta vicina per anni, annunciando loro il messaggio di amore e perdono di Gesรน. Questa testimonianza di perdono e riconciliazione ha fatto presto il giro del mondo e segnato intere generazioni di credenti. Dopo essere tornata negli Stati Uniti ha continuato il suo servizio cristiano come scrittrice e oratrice. Nei suoi oltre 20 libri ha affrontato temi come la benedizione dellโubbidienza, la speranza nel dolore, la chiamata ad amare i propri nemici, il tesoro senza prezzo della purezza, e il vero significato della femminilitร e della mascolinitร bibliche.