Genere: Come Evitare i Pericoli per Bambini e Ragazzi - ADI-Media

Genere: Come Evitare i Pericoli per Bambini e Ragazzi

Il mondo intorno a noi sta cambiando rapidamente ed è difficile fare chiarezza su alcune delle questioni più importanti della vita.

Che tu sia un genitore, un insegnante, un responsabile dei giovani, un educatore o semplicemente un amico, abbiamo scritto questo libro per aiutarti a guidare i più giovani in una cultura immersa nella confusione.

La confusione che sperimentiamo in questa vita non è dovuta all’assenza di Dio, ma alle conseguenze del peccato. Come il dolore fisico è un segnale utile a farci capire che c’è qualcosa nel nostro corpo che non va, la sofferenza nel nostro mondo è un segnale che si è rotto qualcosa. Come cristiani, dobbiamo parlare con grande chiarezza, convinzione e compassione su quale sia l’origine di tutto questo: il peccato.

Non siamo chiamati a nasconderci dal mondo o a mescolarci con il mondo; siamo chiamati a distinguerci da esso. Per crescere e diventare veri discepoli, dobbiamo essere in grado di avere conversazioni significative e profonde che esplorino argomenti e domande difficili alla luce della Parola di Dio.

In particolare, nella chiesa, tutti i credenti hanno la responsabilità di far crescere i bambini con un concetto chiaro su chi sia Dio e su ciò che ha detto. Allo stesso tempo, dobbiamo crescere i nostri figli nel mondo così com’è, non come vorremmo che fosse.

Considerate la Parola di Dio rivolta a tutto il popolo d’Israele per mezzo di Mosè:

“Vi metterete dunque nel cuore e nell’anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e ve le metterete sulla fronte in mezzo agli occhi; le insegnerete ai vostri figli, parlandone quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai in viaggio, quando ti coricherai e quando ti alzerai; le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle porte delle tue città, affinché i vostri giorni e i giorni dei vostri figli, nel paese che il Signore giurò di dare ai vostri padri siano numerosi come i giorni dei cieli al di sopra della terra”.

(Deuteronomio 11:18-21)

Non siamo chiamati soltanto a tenere stretta la Parola di Dio, ma a trasmetterla a quelli che amiamo. Non è soltanto qualcosa che dovremmo custodire, ma qualcosa che dovrebbe essere trasmesso alla prossima generazione.

Partire dal Perché

Prima di addentrarci nell’argomento, è importante iniziare con il “perché”.

Perché dovremmo preoccuparci del genere?”.

Quello che crediamo sul genere è davvero così importante?”.

È una questione che dovrebbe interessare tutti?”.

Senza capire il “perché”, saremo tentati di scivolare nel silenzio sull’argomento, o peggio ancora, di allontanarci da ciò che dice la Parola di Dio. Se non prendiamo sul serio la costruzione di ciò che è fondamentale, i nostri figli possono cadere in due enormi pericoli.

1. Il pericolo di un’identità mal riposta

Avete notato come la nostra cultura discuta le questioni più scottanti in modo diverso rispetto a dieci anni fa? Sembra che le persone siano molto più svelte a etichettare il disaccordo su certi temi come “odio” o “bigottismo”. Non accettare tutto quello che qualcuno crede o fa spesso viene etichettato come “intolleranza”. Ci sono molte ragioni alla base di questo atteggiamento, ma la ragione principale è che la società ha abboccato alla bugia che definisce le persone tali sulla scorta di ciò che credono e ciò che fanno.

Pensateci: se questo è vero, e qualcuno critica le vostre convinzioni, è molto più probabile che consideriate ciò che è un semplice rifiuto delle vostre idee come un rifiuto della vostra intera persona. Per esempio, chi è gay può facilmente interpretare la disapprovazione dell’omosessualità come un rifiuto della sua intera persona. Questo accade quando la nostra identità è basata su tutto (desideri, attrazione, colore della pelle o comportamenti) tranne ciò che dice la Parola di Dio.

Non sono soltanto i bambini che vogliono adattarsi ai loro coetanei; tutti noi lo facciamo. Abbiamo tutti il desiderio di essere amati e accettati. Spesso, la nostra corruzione ci spinge a voler essere accettati per i nostri difetti, non malgrado i nostri difetti. La nostra identità può finire per basarsi su cose direttamente in opposizione al disegno di Dio.

L’antidoto a questo problema è l’Evangelo, dove troviamo un Dio che ci accetta non per la nostra condizione di debolezza, ma malgrado la nostra condizione. Quando cercavamo di trovare la nostra identità e il nostro valore soltanto dentro di noi, noi riuscivamo mai a trovare quel senso di soddisfazione che, invece, abbiamo realizzato nell’Evangelo.

Quando la nostra identità non si basa sul riscatto e sull’adozione che ci ha provveduto Dio in Cristo, andremo incontro a un inevitabile fallimento. Abbiamo bisogno di capire cosa significhi essere stati intenzionalmente creati e salvati da Dio, altrimenti lo sforzo prodotto per trovare il senso del nostro valore personale altrove ci allontanerà sempre di più dal nostro Creatore.

L’Evangelo, la buona notizia dell’opera compiuta da Gesù sulla croce, non si limita a darci una nuova identità ma anche una nuova comunità. All’interno della chiesa, infatti, possiamo trovare maggiore chiarezza su alcuni degli interrogativi più importanti della vita. Non soltanto, ma avremo anche un utile sostegno, mentre cerchiamo di onorare Dio in un mondo che è lacerato dal peccato e dalla confusione. Non importa cosa stia succedendo nel mondo, possiamo trovare conforto sapendo che, come persone che sono state redente e trasformate da Cristo Gesù, ci possiamo sentire a casa nella Sua chiesa.

2. Il pericolo dell’autorità non riconosciuta

La Parola di Dio dovrebbe essere la lente attraverso la quale vediamo il mondo intorno a noi, e dovrebbe essere la guida più autorevole della nostra vita. Le nostre credenze, i nostri pensieri e le nostre azioni dovrebbero essere modellate da ciò che la Bibbia insegna.

Ogni giorno siamo tentati di permettere al mondo di plasmare il modo in cui vediamo la Parola di Dio, piuttosto che permettere alla Parola di Dio di plasmare il modo in cui vediamo il mondo. È cruciale non lasciarci influenzare da visioni del mondo che cambiano in continuazione sul modo in cui comprendiamo la verità eterna della Parola di Dio. La posta in gioco è troppo alta.

Il pericolo non è soltanto quello di non capire che cos’è il genere, o che qualcuno che amiamo possa essere confuso sul proprio genere, ma che si possa creare una spaccatura tra la nostra vita e la Parola di Dio. Se scegliamo di non credere a ciò che la Bibbia dice sul genere, non dovremmo essere troppo sorpresi quando scegliamo di non credere per nulla alla Parola di Dio.

Nel momento in cui cominciamo a scegliere se e quando accettare l’autorità della Bibbia, ci troviamo su un terreno insidioso; se ne rifiutiamo una parte, faremo fatica a sostenerla nel suo insieme. Il modo in cui pensiamo e parliamo del genere è collegato alla nostra visione complessiva della Parola di Dio.

Viviamo in un mondo che si contende non soltanto la nostra attenzione, ma anche la nostra adesione. Questo porta i cristiani, specialmente i bambini, a un’inevitabile collisione. Quando due oggetti si scontrano, il più forte prevale sul più debole. I nostri figli hanno bisogno di essere preparati a gestire l’attacco più forte che il mondo può sferrare, e tuttavia rimanere attaccati alla Parola di Dio. Questo libro può esservi molto utile perché, anche se è improbabile che i vostri figli vogliano identificarsi come transgender,* è certo che dovranno decidere da che parte stare sulle questioni di genere e autorità. Ci sono soltanto due opzioni: stare con Dio o stare contro di lui.

Ma è anche possibile che, per la vostra famiglia, questi problemi saranno “interni” piuttosto che “esterni”: i vostri figli potrebbero sperimentare sentimenti confusi sul proprio genere. Se questa è la vostra situazione, allora amateli (e diteglielo spesso), ascoltateli e ricordategli che la Parola di Dio è sempre buona, e rimane vera anche quando facciamo fatica a comprenderlo.


* Vedi glossario per la spiegazione del termine.


Questo articolo è tratto da
“Genere: Una Guida Cristiana al Dialogo per Genitori e Insegnanti”