Costruire una Scuola Domenicale efficace - ADI-Media

Costruire una Scuola Domenicale efficace

Molti pensano che costruire una grande Scuola Domenicale sia una specie di magia e ti supplicano di svelare loro i tuoi trucchi. Ti scrivono chiedendoti di spiegare in poche parole come si può fare. La risposta andrebbe riassunta in un’unica parola: IMPEGNO! Che significa semplicemente: “Impiego incondizionato di tutta la propria volontà e delle proprie forze nello svolgimento di un compito individuale o collettivo”. Il desiderio ardente e le buone intenzioni non potranno mai sostituire la dedizione nello svolgere con serietà e vigore un’attività in cui si crede fermamente. Certe cose sono insostituibili se vuoi realizzare una Scuola Domenicale migliore! Se una chiesa è veramente decisa a far crescere la Scuola Domenicale, troverà la maniera e i mezzi per svolgere il proprio compito in modo efficace, e s’impegnerà duramente per raggiungere questo obiettivo.

Oltre al lavoro diligente e assiduo, come ingrediente necessario ai fini di questo progresso, è di fondamentale importanza anche una fede maggiore in un Dio meraviglioso che vuole edificare la Sua Chiesa. Gesù ha detto di non aver potuto compiere molte opere potenti tra i Suoi concittadini di Nazaret, a causa della loro incredulità. Mettere in piedi una Scuola Domenicale è un percorso lungo, pieno di tornanti e di buche, ma ne vale sempre la pena! Sono convinta che, procedendo per fede e mettendo in atto i progetti che proverò a illustrare nei prossimi capitoli, in ogni Scuola Domenicale si registreranno dei risultati sia numerici sia spirituali. Questo libro è una storia vera!

Comincia con un progetto

Come si avvia una Scuola Domenicale? Il primo passo che dovresti compiere è sederti e pianificare le varie attività. Sogna ciò che sarebbe auspicabile per la tua Scuola Domenicale. Pensa a come vorresti che fosse la tua Scuola Domenicale fra cinque anni. Scrivi i miglioramenti che ti piacerebbe apportare nell’organizzazione delle classi, tra i monitori, nelle lezioni e a livello spirituale. Oggi non puoi impostare un obiettivo per la Scuola Domenicale, sempre che tu non sappia come vuoi che sia tra dieci anni.

Ogni responsabile deve prima pianificare il lavoro e poi attuare il progetto, e il progetto deve essere valido: è il medesimo principio che ha animato Neemia (2:11-20). I tuoi “successi”, infatti, non saranno mai più grandi dei confini entro i quali svolgerai il tuo piano. In Atti 1:8, Cristo ha lasciato ai Suoi discepoli un programma ben definito. Un responsabile che procede in base a congetture e tentativi, senza progetti pratici e ben definiti, è come una nave priva di timone. Presto o tardi finirà sugli scogli.

Quando sono entrata in questo campo di servizio, una sera mi sono seduta e ho scritto su un quaderno come desideravo che fosse la Scuola Domenicale. Un programma attentamente calibrato, del materiale didattico che in ogni lezione presentasse Cristo e fornisse la spiegazione della Sua Parola, un corpo insegnante preparato, un luogo accogliente per la scuola, il coro, un programma estivo di campeggi cristiani, una visione missionaria, la formazione di giovani ben preparati per servire il Signore e compiere ogni opera buona… (cfr. II Timoteo 3:17). Questi erano alcuni dei desideri che avevo espresso al Signore. Si sono realizzati tutti, insieme a molti altri che non avevo pianificato.

Compila una sorta di schema, descrivendo come vorresti che fosse la tua Scuola Domenicale ideale, affinché tu possa ministrare efficacemente alla tua comunità. Il progetto è essenziale per costruire qualcosa di stabile e duraturo. Questo è il tuo primo compito!

Per raggiungere il prossimo

Le dimensioni della tua Scuola Domenicale non sono necessariamente determinate dal numero degli iscritti effettivi, ma da tutti i membri della tua chiesa, pochi o tanti che siano, che potrebbero e dovrebbero farne parte. Coloro che hanno delle grandi Scuole Domenicali non possono vantarsi dei loro numeri, piuttosto dovrebbero rattristarsi del fatto che non stanno raggiungendo tanti altri credenti della chiesa che potrebbero ricoprire un ruolo attivo. Il tuo successo non dipende dal numero degli iscritti in un registro ma dalla percentuale dei partecipanti effettivi rispetto al numero potenziale di chi potrebbe frequentare la Scuola Domenicale.

Per un obiettivo comune

Mentre leggi queste parole, non scoraggiarti pensando: “Oh, ma questi progetti sono per una scuola grande. La nostra è piccola”. Tutte le Scuole Domenicali, grandi e piccole, si assomigliano e devono essere sottoposte alle medesime verifiche. Tutte le Scuole Domenicali hanno gli stessi destinatari: i giovani di oggi e non solo. Tutte hanno lo stesso obiettivo: conquistare persone a Cristo e prepararle in vista di una vita consacrata a Lui. Tutte si mantengono grazie al sostegno economico volontario; non ci sono quote d’iscrizione in grado di sostenere gli sforzi profusi in questo campo. Tutte le Scuole Domenicali devono essere classificate, divise in fasce d’età e amministrate attentamente. Ricorda, un insegnante e un bambino possono dare inizio a una classe, ma dimostri di avere un piano espansivo quando raggiungi sempre più persone che non sono mai entrate in una chiesa. La Scuola Domenicale non è un’attività riservata a pochi specialisti dell’insegnamento cristiano che vogliono migliorarsi, è un progetto che coinvolge tutti ed è rivolto a chiunque.

In qualunque luogo

Forse qualcuno potrebbe pensare che Hollywood non sia proprio il luogo ideale in cui fondare una Scuola Domenicale con caratteristiche eminentemente spirituali, ma Dio ha ritenuto opportuno farlo. Egli ha istituito qui una Scuola Domenicale potente, il cui motto è: “Cristo è il supremo”. Osservando il miracolo di una grande Scuola Domenicale nel cuore della città delle illusioni, crediamo umilmente che molti potranno dire: “Se si può fare a Hollywood, si può fare ovunque”. La più grande competizione che il mondo possa offrire si trova a due passi da questo edificio. In questa città i giovani sono all’asta, venduti al miglior offerente, eppure la nostra Scuola Domenicale è piena di schiere di giovani felici.

Valuta la tua scuola

Sviluppa delle prove per valutare l’efficienza della tua scuola. Ma sii onesto nella valutazione!

1. Fai i conti?

Scopri se stai raggiungendo ogni bambino o bambina lontani dalla chiesa e quelli all’interno della chiesa. Non aver paura di fare i conti, finché si tratta dei numeri di coloro che ancora hai in mente di raggiungere. Il giorno di Pentecoste è stato fatto un conteggio, e il numero dei salvati ammontava a tremila unità! (Atti 2:41). Cristo ha contato i cinquemila uomini a cui ha dato da mangiare, oltre le donne e i bambini (Marco 6:44). Non si tratta di arida aritmetica, ma i numeri rappresentano le persone per cui Cristo è morto. Siamo convinti che qualsiasi chiesa e ogni comunità del nostro Paese possa crescere! Possiamo crescere tanto nella quantità quanto nella qualità. Il modo migliore per raggiungere l’enorme numero di ragazzi che sono ancora lontani dalla chiesa, è innanzitutto quello di raggiungere quelli del luogo in cui ci troviamo! Questo potrebbe voler dire che dovrai cominciare a pensare al modo in cui agganciare quelli del tuo quartiere.

2. Insegni la Parola di Dio?

La Bibbia è il seme vivente che porta vita. La Parola di Dio ci fa rinascere, ci nutre, ci illumina, ci prepara per il servizio, ci custodisce e ci guida (Salmo 119:105). Tutti devono imparare e fare pratica per comprendere come usare questa Mappa e questa preziosa Bussola. Stai presentando la Parola di Dio a ogni vita e a ogni cuore? Le altre cose possono essere buone, ma questa è la migliore. Impegnati costantemente favorendo ciò che rappresenta il meglio!

3. Evangelizzi?

Nella tua Scuola Domenicale presenti ai bambini il Salvatore vivente? Questo è di fondamentale importanza. L’infanzia, in modo particolare, è il momento in cui il cuore dell’uomo è certamente più malleabile. Riempi il cuore dei bambini fin dalla tenera età con la conoscenza di un Salvatore personale che ha un piano per la loro vita. Impiega ogni mezzo per condurli a Cristo. Ogni tentativo di coinvolgere i giovani nel servizio reso al Signore e in tutti i programmi che rendono più profonda la vita spirituale e fortificano la fede, non può essere trascurato. Fallo prima che il mondo ingannatore li prenda nella rete del suo stile di vita volto a distruggere l’anima.

Se i bambini non vengono conquistati a Cristo e inseriti in una dimensione comunitaria, lasceranno la Scuola Domenicale è probabile che si allontaneranno per sempre dalla Chiesa. Se non sono condotti a Cristo mentre sono ancora piccoli, evangelizzarli diventerà sempre più difficile. Gli adolescenti che non sono condotti a Cristo hanno molte probabilità di allontanarsi dalla Chiesa per entrare in un mondo che li separerà sempre più dal Signore. Costruiranno la propria vita senza Dio e senza la Chiesa. Quando i giovani che non hanno preso una posizione per Cristo arrivano all’università, è assai difficile farli ritornare in Chiesa, poiché a quell’età hanno già imparato a vivere senza di Lui.

Va ricordato che l’età più favorevole per la conversione è entro i quattordici anni. Dopo i venti, la probabilità che una persona si avvicini a Gesù è già di gran lunga inferiore.

Nelle nostre Scuole Domenicali il tempo è un fattore di fondamentale importanza.

4. Coinvolgi i giovani nel servizio?

Stai aiutando i più giovani a scoprire il piano di Dio per la loro vita? Li lasciamo andare soli nel mare inesplorato di questo “presente secolo malvagio”, oppure li aiutiamo, li guidiamo ricordando loro che ciascuno è responsabile davanti a Dio e che Egli ha un piano per la loro vita? Che cosa c’è di più entusiasmante che scoprire il piano di Dio per te? Diverse centinaia di giovani che sono passati per le nostre Scuole Domenicali hanno ricevuto la chiamata di Dio per la loro vita e oggi sono impegnati a servire il Signore a tempo pieno, tanto in patria quanto all’estero. Molti altri hanno scoperto che la volontà di Dio li ha guidati non soltanto a professioni onorevoli e lavori dignitosi, ma anche al ministerio cristiano. Cristo ha al Suo servizio soltanto persone che Egli ha chiamato e mandato.

5. Hai uno spazio adatto?

Per fondare e sviluppare una Scuola Domenicale efficace, dobbiamo avere un luogo adatto per ogni bambino e ogni bambino deve avere il proprio posto. Esamina la struttura che hai a disposizione. Le stanze possono essere accoglienti? Certo, non tutti possono avere degli spazi adeguati, ma puliti e accoglienti sì! Spesso una buona mano di pittura può fare meraviglie e qualche pannello di cartongesso può essere l’ideale per dividere un ambiente più ampio in diverse stanze di dimensioni ridotte. Con qualche lavoro di ristrutturazione, anche un seminterrato può essere trasformato in una bella classe. Verifica ciò di cui disponi e poi rifletti con un po’ di audacia.

Quando la nostra Scuola Domenicale è cresciuta esponenzialmente nel giro di tre anni e mezzo, abbiamo dovuto mettere dei pannelli nelle stanze, aggiungere dei divisori e sfruttare al massimo ogni spazio disponibile. È stato necessario perfino acquistare degli appartamenti o dei locali limitrofi. Abbiamo sviluppato la Scuola partendo da ciò che avevamo a disposizione. Alla fine, abbiamo costruito un edificio dedicato esclusivamente alla didattica cristiana, che rispondesse a tutte le nostre necessità. È stato l’avverarsi di un sogno. Non c’è nulla di entusiasmante come dover abbattere i muri divisori, costruire un locale annesso, trasformare un portico in una stanza o montare una tenda! I segni della crescita sono sempre entusiasmanti!

6. Hai un calendario per le lezioni delle varie classi?

È nostro dovere fare tutto ciò che possiamo per portare ogni generazione a Cristo. A questo scopo, nella chiesa in cui servivo, ogni domenica un gruppo di monitori guidava in modo ordinato la Scuola Domenicale, divisa in diciotto classi. Durante l’orario del culto c’era un “primo turno” composto dai bambini della classe nido, della scuola dell’infanzia e quello dei bambini di scuola elementare e dei ragazzi. Tutte le classi dei giovani e degli adulti, quelle del “secondo turno” si incontravano un’ora prima, mentre il coro arrivava anche mezz’ora prima dell’inizio della Scuola Domenicale e poi partecipava al culto, una volta terminata la lezione.

Oggi molte chiese ritengono necessario tenere due culti domenicali per poter svolgere tutte le attività che sono in grado di offrire, ma questo deve consentire alle famiglie che vengono alla mattina o alla sera di avere una Scuola Domenicale cui partecipare.

Analizza la situazione e poi stabilisci un calendario che si adatti alle esigenze della tua realtà locale.

7. Hai un programma definito ed equilibrato?

Il programma della tua Scuola Domenicale è soltanto un insieme di idee disordinato, oppure hai un piano completo e a lungo termine? Padroneggia l’arte della pianificazione, poiché il successo della tua Scuola Domenicale aumenterà nella misura in cui saprai definire e rendere equilibrato il suo programma. Se osserviamo una programmazione radiofonica, noteremo che c’è un palinsesto e che ogni minuto è importante. Il tuo programma deve essere preparato e dosato con equilibrio. Non andare agli estremi, cerca piuttosto di dare un adeguato risalto alla frequenza, all’adorazione, all’insegnamento, alle missioni, ai temi sociali e… all’evangelizzazione. Sforzati sempre di avere un programma definito e bilanciato, ricordando che niente ha successo se non c’è impegno: non dimenticare l’esempio di Neemia.

Migliora tutti i settori

Come si può migliorare una Scuola Domenicale? Pochi lettori di questo libro penseranno che la loro Scuola Domenicale rappresenti il meglio in assoluto. È impossibile quantificare tutto ciò che di buono è stato fatto negli anni per la Scuola Domenicale dal grande esercito di operai fedeli, non retribuiti e, non di rado, neppure apprezzati. Eppure, c’è un enorme bisogno di migliorare i nostri metodi e i piani che abbiamo elaborato, se vogliamo costruire una Scuola Domenicale che soddisfi i bisogni dei giovani delle generazioni future.

Comincia con la responsabilità

Per troppo tempo abbiamo incolpato i giovani di non essere interessati a Cristo e alla Chiesa, quando in realtà la colpa era nostra. Troppo spesso, infatti, presentiamo il glorioso Cristo del Vangelo in modo scialbo e poco interessante. Il mondo studia costantemente la psicologia dei giovani per scoprire ciò che cattura il loro interesse e attira la loro attenzione. Ha qualcosa da vendere a questa generazione e fa il possibile per rendere allettanti le proprie offerte. Noi leader cristiani dobbiamo studiare la situazione dei nostri giovani nel loro rapporto con la Chiesa, osservandolo dal loro punto di vista, confrontandolo con la Bibbia: possiamo migliorare? Possiamo essere più appassionati nel porgere loro la Parola? Adottiamo e adattiamo ogni metodo che riusciamo a elaborare per far comprendere ai nostri giovani, e non solo, che Cristo è più necessario della vita stessa e che la Sua Parola è fondamentale!

Riconoscere i bisogni

I bisogni elencati qui di seguito corrispondono ad alcuni degli argomenti che saranno discussi in questo libro e che potrete adattare al contesto in cui vi trovate.

Abbiamo bisogno di numeri più alti nelle nostre scuole domenicali. Quello dei perduti negli anni scorsi è stato sconcertante. Non stiamo raggiungendo a sufficienza i giovani e nel nostro Paese troppi bambini non ricevono un’adeguata preparazione spirituale. Invita i tuoi amici, i tuoi compagni di scuola e incoraggiali a venire in chiesa.

Abbiamo bisogno di attrezzature migliori. “Una cosa qualsiasi” non basta per costituire una Scuola Domenicale. Pur facendo quello che possiamo, dovremmo aspirare a locali più grandi, classi separate e materiali migliori. Gli ambienti scolastici moderni offrono di tutto ai giovani; quindi, la Scuola Domenicale attrezzata alla meno peggio, rappresenta un paragone imbarazzante. Continua a migliorare le tue attrezzature.

Abbiamo bisogno di dedicare più tempo ai giovani. Un’ora la domenica non è sufficiente. Aggiungi delle attività extracurriculari durante il resto della settimana. I giovani hanno bisogno di stare assieme ad altri giovani credenti, altrimenti cercheranno compagnia altrove. Sappiamo, però, che le cattive compagnie corrompono i buoni costumi (I Corinzi 15:33).

Abbiamo bisogno di un’attività didattica migliore, il che vuol dire insegnanti, monitori preparati. Il novanta per cento del successo di una Scuola Domenicale dipende da chi impartisce gli insegnamenti. Tutto prende le mosse, non tanto dagli strumenti, dai locali… ma dalla devozione personale, dalla spiritualità del monitore: la bocca parla di ciò che trabocca dal cuore. Se il cuore del monitore non è ripieno di Spirito e se la Parola di Dio non abita doviziosamente in lui, avrà ben poco da dire e da dare. La Bibbia è il libro peggio insegnato del mondo. Se non lo rendiamo affascinante, i giovani lasceranno la Scuola Domenicale e la Chiesa li perderà per sempre.

Abbiamo bisogno di letteratura migliore per agevolare una cultura del libro, di testi di sana dottrina e di un ritorno all’insegnamento della Parola di Dio: il libro di testo che Dio ci ha lasciato. L’analfabetismo spirituale nel nostro Paese è impressionante. I nostri giovani conoscono ben poco della Parola di Dio. Chiediamoci perché.

Abbiamo bisogno di organizzazione. Una Scuola Domenicale non va avanti da sola, per forza d’inerzia e senza un minimo di pianificazione. Bisogna stabilire degli obiettivi e delle finalità per ottenere ciò che desideriamo, in modo organizzato. Stai costruendo un pollaio oppure un grattacielo? Qualsiasi cosa andrà bene nella tua Scuola Domenicale se il tuo obiettivo è un pollaio. Ma se vuoi costruire un grattacielo, allora sarà necessario un progetto, con una distribuzione di responsabilità e un’adeguata struttura che possa accogliere e amministrare differenti classi con esigenze diverse.

Abbiamo bisogno di metodi e strumenti più aggiornati per comunicare in maniera più efficace: cerchiamo di usare il maggior numero di canali in funzione dei cinque sensi che Dio ha provveduto al corpo umano. Certo, anche questo richiede impegno e preparazione, ma vale la pena raccogliere questa sfida.

Pensa in modo pratico

Non è nostra intenzione discutere la teoria della psicologia dell’insegnamento in sé. Le librerie secolari sono piene di eccellenti testi a questo riguardo. Questo libro presenterà alcuni progetti pratici e attuabili. Insieme a ogni affermazione che faccio e a ogni suggerimento che do, ribadisco un semplice concetto: “Può essere fatto perché è stato già fatto”. Puoi farlo anche tu!

È nostro dovere evangelizzare ogni generazione. Raggiungere chi non è mai stato raggiunto dal Vangelo sembra un compito impossibile, ma si può fare; Cristo ci ha incaricato di farlo.

Cristo, inoltre, ci ha detto da dove cominciare: “Lasciate i piccoli fanciulli venire a me” (Marco 10:14). Passiamo la maggior parte del nostro tempo a esortare uomini e donne ad andare a Lui. Gesù invece ha cominciato il Suo “movimento” con i giovani; sì, con i piccoli fanciulli. Quando portiamo a salvezza un bambino, non salviamo soltanto un’anima ma guadagniamo una vita. Ricordiamo che quasi i due terzi dei membri della Chiesa diventano cristiani nella prima infanzia, e che un’alta percentuale dei membri di Chiese “storiche” viene dai bambini della Scuola Domenicale. Potresti dire che questo non vale per la tua chiesa, ma ti dico che, in generale è una regola che conosce ben poche eccezioni.

Oggi condurre un bambino a Cristo è il nostro compito più importante. Infatti, Gesù disse: “Guardatevi dal disprezzare qualcuno di questi piccoli” (Matteo 18:10). La Bibbia afferma, con le parole del più saggio degli uomini: “Rallegrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il tuo cuore durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove ti conduce il cuore e seguendo gli sguardi dei tuoi occhi; ma sappi che, per tutte queste cose, Iddio ti chiamerà in giudizio!” (Ecclesiaste 12:1).

Progetta in modo inclusivo

Nella Scuola Domenicale dobbiamo prevedere un posto e un progetto per ogni uomo e donna, giovane o bambino che sia. Dobbiamo interessarci a ognuno dei nostri ragazzi, se vogliamo tenerli in chiesa, vicino al Signore e alla Sua Parola. Perché consegnare i nostri giovani al mondo e permettere a degli agenti esterni di avere presa su di loro, quando dovrebbero appartenere a Cristo e alla Sua Chiesa?

Per tutte le età di entrambi i sessi

La Scuola Domenicale è per bambini e bambine, ragazzi e ragazze, uomini e donne di tutte le età. Troppe Scuole Domenicali si dedicano soltanto ai bambini. Dobbiamo avere classi per età che vanno dalla culla alla tomba. Nessuna dovrebbe essere più rilevante di un’altra. Il nostro scopo è prosperare su ogni fronte.

Come possiamo costruire una Scuola Domenicale per tutti? Spesso c’è uno sbilanciamento nelle classi dei ragazzi e degli adulti, al punto che talvolta ci sono molti meno ragazzi e molte più ragazze. E questo vale anche per la classe degli adulti; ma non dovrebbe essere così! I ragazzi si scoraggeranno nel frequentare una classe composta in larga parte da ragazze. Ogni insegnante dovrebbe testare l’efficacia del proprio messaggio anche sulla base della comunicazione rivolta agli uomini e ai ragazzi, alla luce della sua capacità di coinvolgerli. Incoraggia la partecipazione dei ragazzi e degli adulti, anche se, tendenzialmente, sono i soggetti di sesso femminile a partecipare maggiormente! Cerca di coinvolgere in maniera più efficace anche quelli dell’altro sesso.

Per la comunione

Quando ero responsabile della Scuola Domenicale durante la settimana non mancavano mai i momenti di incontro per ragazzi e ragazze di tutte le età, dai preadolescenti agli universitari, dai giovani adulti alle coppie sposate. Ogni mercoledì sera si tenevano quattro riunioni di preghiera diversa, i gruppi di studio biblico delle classi di Scuola Media e Superiore, l’incontro per gli universitari e il culto di metà settimana per gli adulti. Ogni tanto si svolgevano delle attività sportive alle quali partecipavano soltanto chi frequentava le classi dei giovani, degli adolescenti o dei ragazzi. La domenica sera, dopo il culto in cui venivano cantati soltanto inni e cori cristiani, si tenevano delle serate in cui ragazzi e ragazze delle classi giovani e adolescenti, ma anche altri, potevano cantare insieme in ambienti in grado di accogliere un buon numero di persone. Questa condivisione rappresenta un tempo meraviglioso di comunione nel quale si rafforzano i vincoli fraterni, in cui si possono scoprire i vari talenti dei membri di un determinato gruppo e impegnarli per l’opera di Dio.

Devi usare i talenti delle persone, altrimenti le perderai. Il nostro dovere è quello di ingaggiare delle vite da consacrare al Signore; quindi, dobbiamo cogliere ogni opportunità per tenere insieme i nostri giovani intorno alla Parola, alla preghiera, anche facendo ricorso ad altre attività.

Crea nella tua chiesa uno spirito di comunione e di santo cameratismo. È molto importante. I giovani andranno dove ci sono i loro amici, quindi credo che la comunione cristiana sia lo strumento migliore che possiamo usare per tenere i giovani vicino a Cristo e alla Chiesa. Questo era il programma della chiesa delle origini (si veda Atti 2). Cerca di mantenere la comunità dei Santi al centro della vita dei giovani sapendo che in questo modo faranno ogni sforzo per venire quando si apriranno le porte del locale. Un giovane pilota scrisse a proposito della chiesa: “Amo quel mucchio di mattoni a quell’angolo! È stato lì che ho trovato il mio Dio. È stato lì che ho trovato i miei veri amici. È stato lì che ho trovato lo scopo della mia vita”. Sì, la Chiesa e il suo Signore devono significare tutto per i nostri giovani, se vogliamo tenerli stretti a Lui. C’è un modo di dire inglese che recita: “Use me or lose me”, che in italiano vuol dire: “O mi usi o mi perdi”. Troppe volte abbiamo il rammarico di aver “perso” perché non abbiamo “usato”.

Tanti genitori dicono: “Ho perso mio figlio! Frequenta delle brutte compagnie. Non posso fare niente per lui”. Facciamo in modo che i nostri giovani frequentino le compagnie giuste. Facciamo in modo che sia una compagnia di credenti che frequentano la chiesa. Cristo era ben consapevole dell’importanza della comunione nell’ambito della nostra vita. È stato detto del Suo rapporto con i discepoli: “Ne costituì dodici per tenerli con ” (Marco 3:14; corsivo aggiunto). Quello è un grande esempio di fraternità, amicizia, familiarità, una comunione del tipo più elevato.

Gruppi di lavoro

Alla nostra chiesa di Hollywood, due gruppi di lavoro si incontravano saltuariamente sotto la più stretta supervisione dei responsabili. Partecipavano i membri delle classi di giovani e adulti (e anche giovani imprenditori e professionisti). Ci si organizzava per capire se c’erano delle necessità pratiche alle quali rispondere, in altre chiese, nei campeggi o nell’ambito missionario. Insomma, ci si rimboccava le maniche per dare il proprio apporto a qualche attività legata all’Opera. Da questo impegno è nata una squadra di “ambasciatori internazionali”. Quei giovani uomini e donne sono partiti per l’Europa, l’Africa, il Giappone o il Sud America e il loro ministerio giovanile ha spinto la nostra chiesa ad abbracciare un nuovo obiettivo missionario.

Programmi di aiuto sociale

C’è qualche anziano della tua chiesa che deve essere aiutato a fare la spesa, ad acquistare le medicine o, semplicemente, ha bisogno di essere visitato e di avere un po’ di compagnia? Perché non coinvolgere alcuni membri delle nostre Scuole Domenicali? La tua chiesa organizza qualche incontro speciale nel quale sono invitati degli ospiti? Perché non attingere dalle nostre Scuole Domenicali, giovani uomini e donne, che possono dare una mano a sistemare, pulire, aiutare in qualsiasi modo? I giovani sono ansiosi di servire, hanno soltanto bisogno di una motivazione; e qualsiasi cosa che faccia sentire che i loro talenti sono necessari si rivelerà molto gratificante.

Campeggi cristiani

Porta i tuoi giovani agli incontri giovanili nazionali e ai campeggi estivi, ma anche a qualsiasi riunione che si organizza nella tua zona, in accordo con altre chiese. Attenzione! Non “mandali”, ma “portali”, accompagnali, dai l’esempio. Questo produce risultati importanti perché risponde ai bisogni di ogni fascia d’età. In queste occasioni giovani e meno giovani possono fare un’esperienza significativa alla presenza di Dio: ogni occasione è buona per dare il proprio cuore a Gesù. Sappiamo bene che, negli anni, i campeggi hanno contribuito alla crescita spirituale di persone di ogni età. Condividi questa esperienza con i tuoi giovani.

Viaggi missionari

Negli ultimi vent’anni tantissimi giovani uomini e donne della nostra chiesa sono andati all’estero, in ogni parte del mondo. Hanno dato la loro disponibilità al dipartimento missionario delle nostre chiese, per affiancarsi ai missionari già presenti in vari luoghi del mondo, per evangelizzare, insegnare, cantare, organizzare campeggi, diffondere letteratura cristiana, dirigere seminari di studio biblico, visitare scuole cristiane e, da ultimo ma non meno importante, diventare mogli di ministri di culto. Lo Spirito Santo opera in un’atmosfera di calorosa e sincera comunione cristiana.

Per l’attualità

Scopriremo che, quando presentiamo la Parola di Dio in modi nuovi e avvincenti, i giovani risponderanno al bene con la stessa rapidità con cui rispondono al male. Cristo è la grande attrazione. Gesù disse: “Ed io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me” (Giovanni 12:32). Usiamo il tempo di cui disponiamo e la nostra inventiva per presentare Cristo, affinché i giovani sperimentino la verità di una frase particolarmente rilevante pronunciata da Gesù: “Ma cercate prima il regno e la giustizia di Dio e tutte queste cose vi saranno date in più” (Matteo 6:33).

I giovani non saranno attratti dalla prospettiva di salire su una vecchia Ford quando qualcun altro li invita a fare un giro su un’auto molto più recente. Se il cristianesimo viaggia soltanto su veicoli antiquati, non possiamo biasimare i giovani se non lo trovano interessante. Siamo nell’epoca della tecnologia e in modo particolare dell’elettronica e i giovani vogliono viaggiare sulle ali dell’ultimo dispositivo! Fai conoscere loro il Cristo del cielo, che è l’unico in grado di sollevarli dalla dimensione mondana della vita.

Per la continuità

Tutto ciò che abbiamo detto finora punta a una sola cosa: la Scuola Domenicale deve diventare un’istituzione assai più efficiente e alla quale deve essere garantita un’adeguata continuità. I suoi appuntamenti devono essere riportati in un programma settimanale, poiché nessun bambino può ricevere tutte le istruzioni e la preparazione di cui ha bisogno solamente in un’ora nell’arco della settimana, vale a dire la domenica mattina. La Chiesa deve essere preparata a raggiungere e coinvolgere quei milioni di ragazzi che non possiedono un’istruzione religiosa di nessun tipo.

Prepara i leader di domani

La Chiesa è chiamata a compiere un grande lavoro per preparare quel tipo di persone in grado di affrontare i grandi temi su cui dibatte la cultura odierna. Il mondo oggi ha bisogno, come mai prima, di responsabili cristiani autorevoli e affidabili: con la giusta preparazione biblica e culturale, persone spirituali che sappiano rispondere alle esigenze del momento. Il mondo, o almeno una parte di esso, guarda alla chiesa per avere risposte ed essa deve soddisfare una simile richiesta mediante uomini e donne consacrate che “taglino rettamente” la Parola di Dio e che sappiano applicarla alle varie problematiche che affliggono la nostra società. Ciò vuol dire che dobbiamo avere delle valide scuole di formazione biblica per i giovani credenti, esattamente ciò che la media delle nostre Scuole Domenicali non è in grado di fornire.

Oggi i più giovani sono per lo più demotivati e apatici, con delle aspirazioni mediocri e tutt’altro che disposti a impegnarsi e fare dei sacrifici per raggiungere le mete più elevate. Eppure ce ne sono alcuni pronti a pagare il prezzo di un vero discepolato che cercano una scuola in grado di prepararli adeguatamente, anche per raggiungere posizioni di responsabilità nei vari campi della vita. Se la Chiesa non riesce a offrire loro ciò che cercano, è ovvio che si rivolgeranno altrove.

Come vorremmo che fossero le nostre autorità, i nostri leader di domani? Prepariamo oggi i nostri giovani incoraggiando, in questo modo, una cultura della legalità e alimentando un’etica biblica. Fai oggi ciò che desideri realizzare domani.

Il sociologo inglese Benjamin Kidd ha detto: “È possibile cambiare completamente una civiltà nel giro di una generazione”. Dobbiamo mettere nella scuola, in casa e nella Chiesa ciò che vogliamo per il nostro Paese. Dovremo inserire la tecnologia attuale nelle aule, poiché l’introduzione di questi progressi tecnologici susciterà un’impressione forte e duratura sui nostri giovani.

Fai della Scuola Domenicale una priorità

La Chiesa dovrebbe cambiare atteggiamento nei confronti dell’insegnamento biblico dei più giovani. Se vuole sopravvivere, deve conquistare, educare e preparare bambini, ragazzi e giovani per Cristo e in vista del servizio cristiano. Nella Chiesa, l’educazione del bambino deve essere ben più importante dell’istruzione secolare che riceve nella scuola pubblica.

Il giusto posto

Alla Scuola Domenicale della Chiesa, che rappresenta il suo settore didattico di punta, deve essere attribuita l’importanza che le compete. Quando la Chiesa è realmente convinta che la sua migliore opportunità sia rappresentata dai giovani, la Scuola Domenicale, e ogni altra istituzione che riguarda la fascia giovanile, riceveranno il dovuto riconoscimento e l’aiuto necessario. Troppo spesso la Scuola Domenicale è a malapena presa in considerazione, mentre noi dovremmo sapere che essa rappresenta la Chiesa impegnata nel proprio compito educativo di formazione nei confronti di quelli che devono essere i suoi membri, nonché i responsabili del futuro.

Troppe chiese ritengono che qualsiasi cosa vada bene per la Scuola Domenicale, prova ne è che le attrezzature, in molte Scuole Domenicali, sembrano più un assortimento misto di oggetti raccattati alla meno peggio in qualche mercatino dell’usato.

Sebbene la Scuola Domenicale sia la “miniera d’oro” della Chiesa, per troppo tempo è stata considerata un’appendice secondaria. È stata affidata a pochi fedeli disposti a consacrare la propria vita, settimana dopo settimana, lavorando contro tutti i pronostici avversi per condurre Cristo ai giovani e i giovani a Cristo. Questi hanno avuto carta bianca, fintanto che non interferivano con il programma della Chiesa (e i più giovani non devono mai intralciare i culti!).

La Scuola Domenicale deve ricevere il posto che le spetta nella vita di ogni singola comunità, se ogni singola chiesa vuole continuare a essere un corpo vivente!

Persone preparate

Troppo spesso nella Scuola Domenicale accade che della lezione si occupi un monitore che ha accettato di farlo perché nessun altro era disponibile. L’insegnamento nella Scuola Domenicale, purtroppo, è l’unica attività che in troppi affrontano senza un’adeguata preparazione. Immagina una persona che si offra per pilotare un aereo di linea senza aver mai preso neppure una lezione di volo! Eppure tanti uomini e donne tentano con troppa disinvoltura di condurre la Scuola Domenicale, che ha a bordo i nostri meravigliosi giovani, attraversando l’oceano della vita senza sapere nulla dell’arte dell’insegnamento!

La nuova Scuola Domenicale deve avere insegnanti capaci e adeguati, preparati per il compito che si accingono a svolgere. Dobbiamo assolutamente sforzarci di preparare i monitori, tutti quelli che insegnano. Sono i pastori a doversi assumere questo enorme e straordinario impegno e lo scopo del presente libro è proprio quello di aiutarli in questo compito.

Dai priorità a Cristo e ai bambini

Prima Cristo

Nonostante gli edifici più funzionali, le migliori attrezzature e i più validi monitori, la “nuova” Scuola Domenicale non avrà più successo della precedente se non presenta ai propri studenti il Signore Gesù Cristo come Salvatore e Signore della loro vita, un messaggio al quale è stato dato sempre poco risalto. Troppo spesso, infatti, la scuola della Chiesa ha cercato di intrattenere più che insegnare, toccando argomenti marginali e ininfluenti ai fini della salvezza e della crescita spirituale dell’alunno. Se la Scuola Domenicale non fa di Cristo il centro della propria identità e attività, non farà mai presa sui giovani. I membri delle nostre scuole, sia piccoli sia grandi, vogliono realtà bibliche, non una religione; vogliono Cristo, non un ‘chiesa-nesimo’. I bambini troppo spesso ricevono un’istruzione religiosa ma poca istruzione cristiana.

Poi i bambini

Talvolta pensiamo che la Scuola Domenicale sia soltanto per i bambini: è un pensiero giusto e sbagliato allo stesso tempo. Sbagliato perché la Scuola Domenicale è composta da classi di tutte le età; giusto perché, come è già stato detto, i bambini devo essere oggetto di una particolare attenzione. Le classi dei bambini sono un vivaio spirituale che dobbiamo saper coltivare con la massima attenzione. Ci siamo davvero resi conto del valore e delle potenzialità che ci sono nell’infanzia? Molte chiese hanno speso un sacco di soldi per costruire locali più grandi, per concepire arredi di un certo pregio e finestre con le vetrate policrome, per acquistare ritrovati tecnologici digitali di ultima generazione, tutte cose di cui si gode una volta a settimana, ma quanto ha investito sui suoi bambini, sui suoi piccoli fanciulli? Quanto spende la tua chiesa ogni anno per la sua Scuola Domenicale? Hai considerato che questi gioielli valgono assai più delle pietre e dei mattoni? Dovremmo fare in modo che ogni bambino frequenti una Scuola Domenicale. È un compito colossale, ma è questo ciò a cui siamo chiamati! E siamo in grado di farlo!

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